GALILEO GALILEI
Padre della scienza moderna, Galileo Galilei è il gigantesco pensatore grazie al quale si diffuse un nuovo modo di fare scienza, fondato su un metodo solido non più basato sull'osservazione diretta della natura, bensì sull'utilizzazione degli strumenti scientifici.
Nato a Pisa il 15
febbraio 1564, Galileo compie i primi studi di letteratura e logica a Firenze
dove si trasferisce con la famiglia nel 1574. Col passare del tempo formula alcuni teoremi di
geometria e meccanica. Dallo studio di Archimede nel 1586 scopre la
"bilancetta" per determinare il peso specifico dei corpi (la celebre
bilancia idrostatica).
Nel 1591 il padre Vincenzo muore lasciandolo alla guida
della famiglia; in questo periodo si interessa al movimento dei corpi in caduta
e scrive il "De Motu". Nel 1593 Galileo viene chiamato a Padova dove
la locale Università gli offre una prestigiosa cattedra di matematica,
geometria e astronomia. Galileo accetta con entusiasmo, vi rimarrà fino al
1610. E' in questo periodo che
comincia ad orientarsi verso la teoria copernicana del moto planetario,
avvalorata dalle osservazioni effettuate con un nuovo strumento costruito in
Olanda: il telescopio. Galileo apporterà poi
significativi miglioramenti allo strumento.
IL
PRINCIPIO DI INERZIA:
Quando la forza netta agente su un corpo
è nulla, la velocità del corpo non può cambiare, ossia il corpo non può
accelerare. Galilei scoprì questo principio attraverso vari esperimenti sui piani
inclinati e orizzontali e lo espose sia nel Dialogo (1632) sia nei Discorsi (1638).
La sua tesi era in aperto
contrasto con quella che la fisica aristotelica aveva sempre dato del moto per
circa 20 secoli.
Aristotele sosteneva che qualsiasi moto è dovuto
a una forza o energia che accompagna l'oggetto nel suo movimento e senza la
quale esso cesserebbe di muoversi.
Questa teoria seppure apparentemente
convincente, era errata perché aveva completamente ignorato le contrastanti
forze di attrito, (superficie terrestre e atmosfera) che rallentano il movimento
dei corpi fino a fermarli. In sostanza Aristotele vedeva il cessare di un moto
non come il risultato del progressivo rallentamento dovuto all'attrito, ma come
l'improvviso cessare dell'azione di una forza. All'obiezione di chi gli poneva
di fronte l'esempio di una freccia, la quale una volta allontanatasi dalla
corda che le ha impresso il moto continua a volare, lui rispose con la teoria
dei vortici: la freccia lascia dietro di sé dei vuoti d'aria nei quali si
originano dei vortici che la sospingono avanti.
IL DIALOGO SUI MASSIMI SISTEMI
nel quale le teorie copernicana e tolemaica vengono messe dialetticamente a confronto, per poi naturalmente dimostrare la superiorità delle nuove acquisizioni scientifiche.
nel quale le teorie copernicana e tolemaica vengono messe dialetticamente a confronto, per poi naturalmente dimostrare la superiorità delle nuove acquisizioni scientifiche.
Il Dialogo sopra i
due massimi sistemi del mondo è un trattato scientifico composto da Galileo Galilei negli anni
tra il 1624 e il 1630, per poi ricevere
l'imprimatur nel 1632, anno della sua
prima pubblicazione. E' stata un'opera di enorme successo all'epoca, tanto che
la Chiesa mutò radicalmente la sua posizione verso
questo dialogo, inserendo
l'opera nell'Indice dei libri proibiti nel 1633. Si pone però come un importante scritto filosofico
all'interno di quella che sarà l'imminente rivoluzione scientifica, conciliando linguaggio e semplicità
divulgative. Il nuovo metodo scientifico (o appunto metodo galileiano) si muoverà da
questa sua pubblicazione, in particolar modo verrà esplicata la teoria della
conoscenza di Galileo. Oltre che un trattato scientifico-astronomico infatti si
presenta come una grande opera filosofica.
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