martedì 7 febbraio 2017

GALILEO GALILEI





GALILEO GALILEI



Padre della scienza moderna, Galileo Galilei è il gigantesco pensatore grazie al quale si diffuse un nuovo modo di fare scienza, fondato su un metodo solido non più basato sull'osservazione diretta della natura, bensì sull'utilizzazione degli strumenti scientifici. 
Nato a Pisa il 15 febbraio 1564, Galileo compie i primi studi di letteratura e logica a Firenze dove si trasferisce con la famiglia nel 1574.  Col passare del tempo formula alcuni teoremi di geometria e meccanica. Dallo studio di Archimede nel 1586 scopre la "bilancetta" per determinare il peso specifico dei corpi (la celebre bilancia idrostatica).
Nel 1591 il padre Vincenzo muore lasciandolo alla guida della famiglia; in questo periodo si interessa al movimento dei corpi in caduta e scrive il "De Motu". Nel 1593 Galileo viene chiamato a Padova dove la locale Università gli offre una prestigiosa cattedra di matematica, geometria e astronomia. Galileo accetta con entusiasmo, vi rimarrà fino al 1610. E' in questo periodo che comincia ad orientarsi verso la teoria copernicana del moto planetario, avvalorata dalle osservazioni effettuate con un nuovo strumento costruito in Olanda: il telescopio. Galileo apporterà poi significativi miglioramenti allo strumento.

IL PRINCIPIO DI INERZIA:

Quando la forza netta agente su un corpo è nulla, la velocità del corpo non può cambiare, ossia il corpo non può accelerare. Galilei scoprì questo principio attraverso vari esperimenti sui piani inclinati e orizzontali e lo espose sia nel Dialogo (1632) sia nei Discorsi (1638). 


La sua tesi era in aperto contrasto con quella che la fisica aristotelica aveva sempre dato del moto per circa 20 secoli.


Aristotele sosteneva che qualsiasi moto è dovuto a una forza o energia che accompagna l'oggetto nel suo movimento e senza la quale esso cesserebbe di muoversi.

Questa teoria seppure apparentemente convincente, era errata perché aveva completamente ignorato le contrastanti forze di attrito, (superficie terrestre e atmosfera) che rallentano il movimento dei corpi fino a fermarli. In sostanza Aristotele vedeva il cessare di un moto non come il risultato del progressivo rallentamento dovuto all'attrito, ma come l'improvviso cessare dell'azione di una forza. All'obiezione di chi gli poneva di fronte l'esempio di una freccia, la quale una volta allontanatasi dalla corda che le ha impresso il moto continua a volare, lui rispose con la teoria dei vortici: la freccia lascia dietro di sé dei vuoti d'aria nei quali si originano dei vortici che la sospingono avanti.


IL DIALOGO SUI MASSIMI SISTEMI
 nel quale le teorie copernicana e tolemaica vengono messe dialetticamente a confronto, per poi naturalmente dimostrare la superiorità delle nuove acquisizioni scientifiche.
Il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo è un trattato scientifico composto da Galileo Galilei negli anni tra il 1624 e il 1630, per poi ricevere l'imprimatur nel 1632, anno della sua prima pubblicazione. E' stata un'opera di enorme successo all'epoca, tanto che la Chiesa mutò radicalmente la sua posizione verso questo dialogo, inserendo l'opera nell'Indice dei libri proibiti nel 1633. Si pone  però come un importante scritto filosofico all'interno di quella che sarà l'imminente rivoluzione scientifica, conciliando linguaggio e semplicità divulgative. Il nuovo metodo scientifico (o appunto metodo galileiano) si muoverà da questa sua pubblicazione, in particolar modo verrà esplicata la teoria della conoscenza di Galileo. Oltre che un trattato scientifico-astronomico infatti si presenta come una grande opera filosofica.

Nessun commento:

Posta un commento